DOVE SEI dal libro DELL’INFINITO IL PARADOSSO di EMMA DI STEFANO
“Dove sei?”
Glielo chiese un mattino di marzo,
non ricordava però di quale anno.
“A dire il vero non lo so.”
– rispose lei sorridente come sempre
e come fosse del mondo la cosa più normale.-
“Come potrei mai saperlo,
– continuò –
se a volte disconosco persino chi io sia?”
Sarà quest’aria a tratti immobile,
come non avvertire del corpo il peso.
M’accade quando smarrite le coordinate
un susseguirsi d’albe e tramonti
confondono dei rossi il cielo
e intanto affacciata a quel balcone
attendevo che arrivassi.”
“Ti conosco ormai da un’eternità o forse più.
– risposero quegli occhi di bambino –
ed ero certo m’aspettassi come tra noi di consueto.
Seguiremo le stelle sino al prossimo approdo
e, dopo, partiremo ancora.
Tracceremo la nuova rotta su mappe di blu,
in questo non sapere il dove né chi siamo,
di certo siamo stati e anche adesso comunque… Siamo!”
LE CAREZZE D’ESTATE
I poeti scrivono i silenzi
nelle notti d’estate,
come cadenti stelle d’agosto
contano i battiti di ciglia
tra una lacrima e un sorriso.
Sono occhi stupiti le finestre
spalancate sulle luci del parco,
in lontananza il riflesso del porto,
intanto sinuoso scivola un alito di vento
tra i rami verdi e rigogliosi
a scuotere fronde e profonde radici.
Le carezze d’estate hanno il sapore del mare,
non temono il buio nell’assenza di luna,
seguono il sentiero delle stelle
mentre a volte una leggera nebbia
alza il suo velo dall’acqua
e fantastiche trasparenze, magiche dita,
sfiorano la pelle abbronzata dal sole.
DA LEVARE IL RESPIRO
Intingi il pennello nel lago d’argento,
traccia il sentiero, guida il mio passo
in questa notte di stelle e comete.
Danza, danza con me a dita intrecciate,
splendono gli occhi al pulsare dei cuori.
Uniamo con versi d’amore i brillanti lassù,
il desiderio impetuoso, l’ardire del volo,
dove ogni bacio e sospiro é realtà,
dove dal mare infinito passione s’eleva
schizzando su vette mai prima raggiunte,
in sincrono battito, da levare il respiro.